Internet Festival 2017, quando privacy e diritto d’autore convergono
Una tra le sessioni più interessanti dell’Internet Festival di Pisa quest’anno è stata quella dedicata alla privacy e al diritto d’autore (“Leggi, diritti e pirati”), che ha visto la partecipazione dei rappresentanti di tutti gli attori coinvolti nel mercato di riferimento.
Si sono quindi alternati i contributi delle istituzioni, con il video messaggio di Giovanni Buttarelli, Garante Europeo della Protezione dei Dati e la presenza di Anna Colaps, Policy Assistant del Garante Europeo, delle aziende con Andrea Stazi, Public Policy & Government Relations Manager di Google e degli accademici con i contributi del Prof. Alberto Gambino, Pro Rettore dell’Università Europea di Roma, dell’avvocato Marco Bassini, docente di Diritto pubblico all’Università Bocconi di Milano, e dell’avvocato Giangiacomo Olivi, esperto di nuovi media.
Nel suo videomessaggio Buttarelli ha ricordato gli importanti passi avanti fatti, a livello europeo, per quanto riguarda la regolamentazione e la protezione dei dati personali: le regole sono state modernizzate e armonizzate — ha chiarito il Garante — ma la strada da fare è ancora lunga: “Abbiamo ottenuto con successo di sostituire 25 su 47 previsioni che parlavano di altri atti normativi in questa materia con linee guida da varare con le autorità nazionali di tutti e 28 i paesi in consultazione con gli interlocutori del settori”.
Un invito quindi a non “ingessarsi troppo nella regolamentazione” dal momento che il tema sta diventando sempre più importante, e sempre maggiori sono le richieste — e non soltanto in Europa — di una norma chiara e comune per i dati personali. Per questo, ha infine ricordato Buttarelli, l’appuntamento è per il 2018 a Bruxelles, per la conferenza internazionale dei commissari privacy.
Ma perché tanto parlare di protezione dei dati personali ad un convegno sul diritto d’autore? Man mano che aumentano i servizi offerti agli utenti, la situazione si va complicando: i mercati di cui parliamo sono sempre più “multi sided” e un player che negozia con i detentori dei diritti d’autore molto probabilmente dispone anche di una gran mole di dati più o meno sensibili, cioè quelli dei suoi user. Diversi diritti, quindi, da garantire allo stesso tempo, così come diverse sono le istanze da tenere in considerazione quando si opera al livello mondiale e con la tecnologia che progredisce così velocemente.
Una matassa che il prof. Gambino aiuta a sbrogliare, ricordando come si rischia di cadere ripetutamente in errore quando si tira in ballo il cosiddetto “ecosistema digitale”. Per Gambino è “la tecnologia che deve adattarsi al diritto — che spesso già esiste — e non viceversa”. Internet è “uno strumento che permette agli autori di massimizzare la diffusione delle loro opere e sulla base di ciò può essere chiesta la rinegoziazione dei diritti, che vanno comunque distinti dai diritti “di proprietà”.
Per quanto riguarda invece la regolamentazione del settore, Gambino ha criticato la proposta di riforma Ue “Ancillary copyright”, che oltre a rallentare la circolazione delle informazioni online e limitare l’attività degli utenti, rischia di “doppiare” quei presidi primari che già esistono nella normativa vigente e servono a tutelare il diritto d’autore connesso dei editori (titoli o snippet).
Andrea Stazi di Google ha invece posto l’accento sull’importanza di garantire in primis i “diritti delle persone” quando si parla di dati personali e copyright. Un appello che è poi il modus operandi di Google, fra le prime aziende a dotarsi, come ha ricordato Stazi, di strumenti innovativi per la protezione dei propri dati come “Account personale” e per la tutela del diritto d’autore come “Content ID”.
Il trattamento e l’utilizzo dei dati, ha poi sottolineato Stazi, “si traduce in vantaggi sociali senza precedenti” e che non riguardano dunque soltanto le aziende che li raccolgono: “Operatori grandi o medio-piccoli traggono valore dai dati offrendo servizi innovativi ai cittadini, spesso gratuiti”, sviluppando al contempo nuovi strumenti e funzioni volti alla tutela dei diritti alla protezione dei dati personali e della proprietà intellettuale”. In questo scenario, è fondamentale l’educazione dei cittadini all’utilizzo legale del digitale e degli strumenti disponibili per la tutela dei propri diritti online, specie attraverso la cooperazione tra settore pubblico e privato, come sta avvenendo ad esempio con la campagna “Digitali e Responsabili”, che fa seguito a “Vivi internet al sicuro” e “Una vita da social”.
Quindi Anna Colaps, Policy Assistant del Garante europeo dei dati, vista l’esigenza di una sinergia tra discipline e diritti in virtù della complessità dei mercati digitali e dell’obiettivo comune della tutela di interessi dei rights-holder, ha ribadito l’opportunità di favorire dialogo e cooperazione tra pubblico e privato sull’attuazione del GDPR tra il Garante europeo e le aziende virtuose.